RAGGI COsMICI

Dopo averlo presentato al congresso romano Sharing Ahead, all’EAS di Cracovia, a Etna Comics, il fumetto “Uno Nessuno Centomila Fotoni, Una Nessuna Centomila Particelle” approderà in Novembre alla famosa Kermesse dedicata al fumetto “Lucca Comics and Games”.

In vista di questo appuntamento, l’amico e collega dell’INAF/IASF di Palermo Giuseppe Fiasconaro ha deciso di intervistarmi per scoprire quali fossero le motivazioni che mi hanno spinto a realizzarlo e le strategie comunicative che ho adottato nel progettarlo, scriverlo e disegnarlo.

Come spero vedrete, oltre a mostrare alcune pagine del fumetto, in questa intervista ho impiegato anche illustrazioni che a suo tempo ho creato per il SISSA News, l’oramai defunto house-organ della SISSA di Trieste; altre che ho realizzato allorché lavoravo come borsista INAF a Serra la Nave (CT) e parti del video che, con Eugenio Martinetti dell’INAF-OACT, ho girato al telescopio ASTRI nell’ambito del mio progetto “TE MUNDUM (LAUDAMUS)”.

É stata una bella e lunga chiacchierata (in tutto circa mezz’ora) sul rapporto tra fumetto e scienza, con un ovvio focus sull’astrofisica delle alte energie che questo fumetto tenta di introdurre.

Si tratta di un ambito molto vasto nel quale rientrano diverse tematiche che studiamo proprio qui allo IASF palermitano dove ora lavoro: radiazione Cherenkov, raggi cosmici, radiazione gamma, esplosioni di supernovae, stelle di neutroni e pulsar, buchi neri, …: tutti fenomeni che indaghiamo mediante l’uso di telescopi particolari, detti “Cherenkov”, come, ad esempio, il “nostro”ASTRI, posizionato sull’Etna, il telescopio MAGIC, alle Canarie e il futuro CTA ancora in fase di costruzione.

Consci del fatto che il mix di argomenti astrofisici e di comunicazione toccati nell’intervista potrebbe risultare un po’ indigesto se “ingerito” in una sola tornata, io e Giuseppe abbiamo accolto l’invito di Gianluigi Filippelli, collega dell’Osservatorio INAF di Brera (MI), astrofisico, esperto di fumetti e collaboratore del sito EDU INAF dedicato alla didattica dell’Astronomia, di dividerla in due parti.

Questa che vi propongo oggi è la prima puntata.

Sento di dover tranquillizzare quelli tra voi che hanno lo stomaco forte, capace di digerire davvero tutto: a giorni annuncerò qui l’uscita della seconda (!).

Buon ascolto (e visione: sulla pagina di EDU INAF trovate pure il pdf scaricabile gratuitamente dell’intero fumetto!)

SZ

Oggi inizio

Oggi inizio!

Perché una Zouppa???

Perché mi ricorda qualcosa che “bolle in pentola”, qualcosa da gustare dopo lunga cottura e che va servita calda.

In fondo, il blog è qualcosa di simile: un’idea ti ribolle in testa e, quando è pronta, la servi sulla tavola di internet sperando che qualcuno gradisca e che decida di sedersi a mangiare con te.
Nello scegliere come chiamare questo spazio, non ho potuto fare a meno di cedere al fascino della lingua inglese. Prima di capitolare, ho fatto diverse ipotesi in italiano, ma ogniqualvolta ho optato per un nome da dare a questo blog, ho scoperto di essere sempre arrivato almeno II, quando non addirittura XXXXVVVIII.

Inizialmente la zuppa era quindi zuppa, poi ho deciso di renderla soup, in inglese. Più agile, moderna, veloce, take away.

Sì, però non era certo mia intenzione parlare (solo) di cucina –  ci sono tantissimi blog specializzati sull’argomento. Uno “ottimo” fra tanti, http://relaxingcooking.wordpress.com/ della mia amica Maria Antonietta Montone – e mi andava di rendere omaggio anche all’italiano che con la zuppa in qualche modo c’entra di sicuro. Sarà poi che vivo da tanti anni in Emilia Romagna, una regione nella quale le “z” sono “s” (ragassi, pissa, pessi, …), che alla fine ho deciso di vendicare le “z” cambiando l'”s”iniziale di soup nella “z” di zoup.

Sì, ma perché squid?

Innanzi tutto perché amo i calamari, vivi, fritti, ripieni o al sugo che siano.

Subisco da sempre il fascino di tutto ciò che ha a che fare col mare. Oltre a questo, subisco anche quello che avvolge l’esistenza di animali strani, dei vari mostri marini inventati o veri che siano e, tra tutti, l’architeutis dux, il famoso calamaro gigante, è quello che più mi emoziona.

Cerco sempre in rete immagini nuove che mostrino questo stranissimo essere di cui ancora si sa molto poco e che mi sembra rappresentare al meglio la potenza e la fantasia della Natura. No, non credo di aver mai immaginato di fare una zouppa di calamaro gigante, ma ho pensato che al ribollire di pensieri di cui dicevo prima, lo squid avrebbe aggiunto di sicuro sapore. Inoltre mi regala l’opportunità di usare una splendida metafora per riferirmi a tutte le cose che mi interessano come professionista e come persona.

Uso allora il dato che questo animale possiede ben dieci TEN-tacoli, otto corti più due lunghi, per dire la mia agganciando idelamente l’astronomia, la scienza in generale, la fantasciena, il fumetto, l’illustrazione scientifica, la narrativa, il jazz, la musica classica. Per arrivare a dieci, rimangono ancora due tentacoli. Volendo quindi completare il cucuzzaro, se sarà il caso di sconfinare in temi non compresi nell’elenco predcedente, deciderò volta per volta in che direzione puntare queste due appendici-jolly.

Insomma, vorrei provare a divertirmi in un modo per me nuovo, sperando di divertire anche qualche altro internauta che si trovi a passare da qui.

Mi prendo giusto il tempo di impratichirmi con questo strumento, dopodiché inizierò a pubblicare cose spero interessanti con una cadenza ancora tutta da stabilire che vorrei fosse regolare, pur sapendo che non ce la posso proprio fare.

Cià!