VIAGGIO AL TERMINE DELLA QUARANTENA
Doveva succedere.
Lo sapevo, lo sapevamo tutti, e per certi versi lo attendevo (lo attendevamo): il lockdown è oramai finito.
Da domani sarà una specie di apertura delle gabbie, anche se con limitazioni, preludio di una apertura ancora più radicale che credo non tarderà ad arrivare e che non farà altro che assecondare le libertà che tutti, spontaneamente e contravvenendo alle non sempre chiare disposizioni, si prenderanno.
Quando ho iniziato a scrivere mi ero posto proprio l’obiettivo di smettere con la fine della quarantena, tramutatasi poi in cinquantacinquena. Ho tenuto fede all’impegno di scrivere e terrò fede all’impegno di smettere di farlo.
O meglio, continuerò a scrivere, è ovvio che lo farò, ma terrò un ritmo più consono alla vita di chi non fa certo il blogger di professione (non sarebbe male, ma i numeri di visualizzazioni che totalizzo non mi permettono di farmi illusioni: non è la mia strada).
Tornerò quindi agli argomenti a me cari, quelli che trovate elencati nella ricetta sotto il nome di questo spazio, tralasciando altri più personali cui spesso, in questi giorni di clausura, mi sono abbandonato in un outing forse più da social che da blog.
Smetterò con queste cronache anche perché so già che dovrò dedicarmi ad altro: da domani inizierò ufficialmente a lavorare alle illustrazioni del mio nuovo libro su mito e costellazioni che uscirà a breve con la casa editrice Carta Bianca Publishing e poi dal 15 ricomincerà la mia avventura in INAF bruscamente interrotta il 6 Novembre del 2018.
Ho infatti vinto un altro Assegno di Ricerca all’Osservatorio Astrofisico di Catania dove però, per ovvi motivi, non potrò andare, che mi porterà a lavorare in smart working qui da Bologna: in qualche modo sarà una attività simile a quanto ho fatto fin qui; un prolungamento della clausura lavorativa cui oramai sono avvezzo.
Non avrò certo di che annoiarmi: nel frattempo, infatti, continuerò a girare i miei video di divulgazione astronomica, studierò nuovi brani musicali, riprenderò a fare i miei fumetti e lavorerò a un altro libro ancora che uscirà nel 2021 e di cui presto vi dirò.
Mi spiace solo che la fine della quarantena sia arrivata così presto perché, come ho già abbondantemente spiegato in questi 55 giorni, confidavo che, se fosse durata di più, avrebbe potuto apportare cambiamenti epocali al nostro modo di vivere e pensare.
Mi consolo, quindi, dicendomi che l’ho vissuta al meglio anche se un interessante articolo letto proprio oggi sul Domenicale del Sole 24 Ore (Una bella confusione di idee) mi spinge a rimettere tutto in discussione, spiegandomi che forse ho preso una gran cantonata.
In esso l’autore, il filosofo Roberto Casati, elogia proprio quella cacofonia di punti di vista che ho spesso condannato da questo mio spazio virtuale, spiegandoci come da un punto di vista epistemologico sia da ritenersi “una ricchezza da non disperdere”.
Auspica, poi, l’emersione di un “livello istituzionale nuovo” e non posso che essere d’accordo, sempre che io abbia capito davvero a cosa si stia riferendo.
Insomma, pare proprio che sia il caso di lasciare il campo per avere modo di osservare come le idee si riorganizzeranno dentro e fuori la mia testa.
E spero davvero che almeno quelle fuori si riveleranno essere vere idee e non supreme idiozie. In questo secondo caso, infatti, potremmo ritrovarci tutti a vivere una situazione simile a quella che stiamo lasciando (forse prematuramente): una eventualità che mi suggerirebbe di riprendere di scrivere queste amate/odiate Cronache Virus.
Vi ringrazio per aver letto fin qui e vi invito a continuare a farlo anche se smetterò di essere così regolare e frequente nelle mie esternazioni: pubblicherò con la mia solita, forse fastidiosa, intermittenza, scegliendo oculatamente cosa (non) dire e se (non) dirlo.
A presto e in bocca al lupo a tutti!
SZ
Condivido in pieno!
maestro
Grazie, collega Freddy! 🙂