UNA SALVIFICA AUTOCENSURA
Anche per oggi avevo preparato un pezzo lunghissimo e articolato che doveva servire a motivare l’arrabbiatura generata dalla lettura di alcuni post di amici di Facebook.
Per un attimo forse irrecuperabile, mi sono osservato nel mentre scrivevo parole su parole e, spero, anche concetti su concetti, in riposta a questo e quello; destreggiandomi come un espertissimo ninja nel distribuire colpi a destra e a manca ad aggressori che mi avevano circondato quando con la loro vacua magniloquenza, quando con i loro argomenti specifici ma mal posti ed espressi in modo elementare.
Mi sono visto da fuori e ho notato come fossi alquanto ridicolo nel fare esattamente ciò che si attendevano che facessi.
Fino a quel momento avevo cancellato, riscritto, tagliato interi pezzi di discorso poi reinseriti più giù, … no, più su, sopra, sotto, di lato, … ma poi mi sono rotto le scatole.
Invito eventuali, ombrosi lettori che poi, come ieri, magari se la prenderanno con me scrivendo post falsamente generici sulle loro bacheche per evitare lo scontro diretto e riscuotendo il facile plauso dei loro amici intimi, a leggere (rileggere?) quanto espresso qui ieri e vado a godermi la mia Domenica.
La compulsività del meccanismo che porta a rispondere sempre e comunque a tutti è dannosa, quindi pericolosa.
Vado a pulire la testa dall’immondizia delle parole di chi, non appena può, dimostra di avere in uggia chi come me li richiama a una socialità consapevole e rispettosa degli altri e delle regole condivise e me ne fotto di loro e della loro retorica da quattro soldi.
E con questa seconda versione di ciò che avevo già scritto, con questo bis della mia CRONACA numero 41, chiudo la rubrica di oggi.
Buona giornata a tutti.
SZ
Mi piace proprio!
🤗
Grazie! Forse il mio migliore! 😀 va a finire che per superarmi devo smetterla di scrivere… 😀 😀 😀