Libero arbitrio e arbitri a piede libero

Siamo un popolo di 60-70 milioni di persone. La gente, lo sappiamo bene, si inventa di tutto per giustificare la propria voglia, il suo bisogno estremo di fare sempre quel che gli pare. Io non ci sto ad attendere le valutazioni di 60-70 milioni di persone che dovrebbero autoregolamentarsi perché non voglio, specie in questo momento storico, ritrovarmi a dover avere fiducia nel mio prossimo. Non ne ho affatto a causa del ben noto malcostume dei nostri connazionali che evadono le tasse, parcheggiano a cazzo perché “devo stare solo 5 minuti”, gettano cicche e carte ovunque, non fanno la raccolta differenziata, non mettono i guanti per prendere la frutta al supermercato (“perchè sono allergico alla plastica dei guanti”), sbraitano per strada, prendono la macchina anche per andare al cesso, vanno in bici sui marciapiedi, non fanno sedere gli anziani in autobus, non timbrano il biglietto, menano gli insegnanti dei propri figli, nei bar, fregandosene degli altri, sequestrano per mezz’ora l’unica copia del giornale messa lì “per consultazione” e ne umettano le pagine per girarle meglio. Alcuni, poi, anche se al verde, spendono minimo 50 euro per andare allo stadio dove sfogano la bestia che è in loro menando l’ultrà dell’altra squadra, rubano lo stipendio senza meritarselo, timbrano i cartellini dei colleghi assenti, fanno i “pianisti” in parlamento, … Tutto ciò e molto altro ancora mi induce a pensare che i distinguo che qualcuno fa vanno forse bene per un popolo molto, molto diverso dal nostro. Le nostre valutazioni vengono sempre e troppo pericolosamente affidate al cosiddetto “buon senso” e non intendo stare qui a valutare se davvero il mio vicino o se quello in Val Gardena ne ha avuto. Dobbiamo fare tutti uno sforzo congiunto e lo stato non può fare distinzioni basate sul dove si ha la residenza e su quanti metri o chilometri si hanno a disposizione per camminare in libertà. Se lo facesse, una volta pubblicata la mappa delle zone dove è consentito agire come ci pare – giustificandolo in tutti i modi quasi si tratti di un dispetto verso il governo (reo di averci avvertito tardi? E allora? Se anche fosse, questo diminuisce in qualche modo la probabilità che io, tu, gli altri possiamo infettarci? Non capisco…) – e avendo visto ciò che è accaduto di recente con i treni verso il Sud, dovremmo aspettarci flussi di benpensanti che subito si trasferirebbero laddove si può andare per i boschi senza temere non solo il virus, ma “soprattutto” la sanzione (sì, perché sono ancora in tanti a non aver colto davvero quale sia il rischio per il loro corpo, dimostrando sempre e solo sensibilità in corrispondenza del proprio portafogli). Sono giorni che, per eludere i consigli e le direttive, leggo tanti punti di vista nei quali si denuncia il nostro governo, il ritardo nel mandare l’allarme, ecc e a questo punto non posso che dire a tutti “andate pure, passeggiate, correte”. Non sono per niente contento di farvi questo invito perché, nonostante i chilometri che possono separarci, ciò che tu fai lì è come mai in precedenza linkato intimimanente a ciò che io faccio qui. In ogni caso, più che dire perchè secondo me (e soprattutto secondo gli esperti) non va bene, non so proprio cosa fare. Io semplicemente non sono d’accordo. Non lo sono affatto. Me ne sto chiuso in casa e lo faccio nonostante abbia una voglia matta di uscire per godermi le mie passeggiate (ultimamente percorrevo a piedi anche 10 km al giorno) al primo sole della bella stagione. Lo faccio e basta. Nessuno mi ha chiesto cosa penso delle disposizioni e, non avendo competenze, ruoli nell’ISS o incarichi governativi, sono felice che non l’abbiano fatto. Però se davvero qualcuno la vede diversamente, è meglio che approfitti subito, in questo stesso momento, della lassità dei decreti varati giorni fa perché tra poco, per costringere finanche i più riottosi, arriverà l’esercito a controllarci e ne faremo tutti (TUTTI) le spese. Provate poi a far valere con i militari le vostre machiavelliche motivazioni. Sono proprio curioso di sapere cosa vi risponderanno.

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